Anche Forza Italia fa la sua proposta di Legge per la rimodulazione del Superbonus e dei bonus fiscali nell'edilizia

IL RIORDINO DEI BONUS EDILIZIpng

Dopo la proposta di Legge 969 della Lega (potete leggere i dettagli nel nostro articolo cliccando qui), e dopo la proposta di rimodulazione dei bonus edilizi di Ance (illustrata nel nostro articolo che potete leggere cliccando qui), anche Forza Italia ha presentato alla Camera la sua proposta di Legge per riordinare i bonus fiscali nell'edilizia.

Ecco i dettagli principali della proposta:

- aliquota fino al 90% con determinati requisiti, tra cui il raggiungimento della classe energetica D dell’edificio partendo dall'ultima classe G (o di due classi superiori se già in classe E o D) da dimostrare tramite l’APE (attestato di prestazione energetica). In tutti gli altri casi di salto migliorativo di classe o del conseguimento della classe più alta, l'aliquota scenderebbe all'80%. Si prevede una progressiva riduzione dell’aliquota della detrazione per i redditi superiori a 80.000 euro, fino a un massimo di riduzione al 40% per redditi oltre i 150.000 euro.

- aliquota al 100% per lavori nelle case popolari, per i soggetti incapienti;

- ripristino di cessione del credito e sconto in fattura per chi ha un reddito di riferimento non superiore a 50.000 euro;

- le nuove detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e quelle per l’adeguamento antisismico, partirebbero dal 1° gennaio 2025;

- per i lavori energetici eseguiti singolarmente (quelli dell'Ecobonus ordinario), al di fuori della logica dei salti di classe, è previsto un bonus regolare del 60%;

- per i lavori antisismici, previste due aliquote: 80% se i lavori permettono il passaggio a una classe di rischio inferiore, 90% in caso di passaggio a due classi inferiori.


Da Forza Italia:

- “il sistema dei bonus edilizi andrebbe riordinato realizzando un modello strutturale nel quale l’incentivo sia direttamente proporzionale ai livelli di efficientamento (sismico e/o energetico) raggiunti dagli immobili, rispetto a quelli di partenza ante intervento”, oltre che “inversamente proporzionale al reddito del beneficiario con particolare attenzione ai contribuenti incapienti o in regime forfettario e alle abitazioni principali”;

- “il governo dovrebbe anche riordinare le metodologie di classificazione energetica e sismica degli edifici, individuando ulteriori criteri generali volti a incrementare la sostenibilità ambientale delle costruzioni e a favorire una più alta classificazione degli edifici, includendo parametri come la qualità acustica, quella antincendio, la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche, l’utilizzo di materiali riciclati e l’obiettivo del consumo di suolo, anche incentivando la demolizione e ricostruzione utilizzando anche lo strumento della perequazione edilizia”;

- nella proposta si parla anche di delega al Governo “per la revisione della normativa urbanistica ed edilizia, al fine di garantire una maggiore semplificazione, nonché di favorire la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente”;

- nell'ambito dei mutui verdi per finanziare la quota di spesa non detraibile: “lo Stato assolve la funzione di garante del buon fine, nonché di sostegno, mediante accollo, in tutto o in parte della quota interessi”.