Nuovo Ecobonus "sociale" per l'efficientamento energetico degli edifici tra i punti del nuovo capitolo aggiunto al PNRR, il RePowerEu

Il Governo Meloni gioca d'anticipo e inserisce il nuovo Ecobonus nel PNRR tra i punti del nuovo capitolo aggiunto "RePowerEu".
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Infatti, prima di discutere della proposta di Legge 969 della Lega sul ritorno del Superbonus (i dettagli nel nostro articolo cliccando qui), della proposta di rimodulazione dei bonus edilizi di Ance (illustrata nel nostro articolo cliccando qui), e anche di quella di Forza Italia (la trovate nel nostro articolo cliccando qui), il 27 luglio 2023 si è svolta la conferenza stampa del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, al termine della riunione della Cabina di Regia per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in cui ha illustrato l'esito della riunione con all’ordine del giorno l’esame preliminare della proposta di revisione complessiva del PNRR inclusiva del nuovo capitolo REPowerEU.

Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio che ha istituito il Dispositivo di ripresa e resilienza (regolamento RRF), sin dall'origine ha previsto e disciplinato la possibilità di revisione dei Piani. Tale possibilità sorge ogniqualvolta, a causa di circostanze oggettive, il Piano con i relativi milestone e target non è più realizzabile, in tutto o in parte.

Oltre alla possibilità di revisione del Piano a causa di circostanze oggettive, la Commissione europea ha approvato il regolamento REPowerEU con l'obiettivo di ridurre la dipendenza del gas russo.

La quota di risorse aggiuntive REPowerEU a fondo perduto destinate all'Italia è pari a 2,76 miliardi di euro. Inoltre, come previsto dal Regolamento stesso, il Governo intende utilizzare la quota del 7,5% delle risorse delle politiche di coesione 2021-2027, già destinate a obiettivi assimilabili a quelli del REPowerEU.


Sul capitolo REPowerEU

La crisi energetica del 2022, innescata dalla guerra della Russia in Ucraina, ha radicalmente mutato il contesto economico italiano, con il notevole incremento dei prezzi del gas e dell'elettricità. Il Governo è intervenuto per attenuare l'impatto sulle bollette a tutela delle famiglie e delle imprese italiane e ora, con l'attuazione del REPowerEU, intende raggiungere in maniera strutturale gli obiettivi di competitività, sicurezza ed autonomia energetica indicati dall'Europa.

Il REPowerEU rappresenta per l'Italia una importante sfida per trasformare il nostro paese nell'hub energetico del Mediterraneo. L'attuazione di questo piano - che integra il PNRR - mira a rafforzare la competitività e lo sviluppo economico sostenibile al Paese.

Il Capitolo si articola in tre misure di investimento e sei riforme:

Le misure di investimenti riguardano:

  1. Reti dell'energia;
  2. Transizione verde ed efficientamento energetico;
  3. Filiere industriali strategiche.

Inoltre, sono previste sei riforme settoriali:

  1. Riduzione costi connessione alle reti del gas per la produzione di biometano;
  2. Power Purchasing Agreement (PPA), contratti innovativi per garantire remunerazione stabile a chi investe nelle fonti rinnovabili;
  3. Green skills, settore privato, formazione delle risorse umane attualmente impiegate nell'industria tradizionale;
  4. Green skills, settore pubblico, formazione specialistica dei dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  5. Road map, percorso per la razionalizzazione dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili;
  6. Testo unico circa la legislazione relativa alle autorizzazioni per le fonti rinnovabili.

Il processo di selezione delle proposte è stato avviato con la Cabina di regia convocata il 6 febbraio 2023 con le principali società partecipate dallo Stato ed è proseguito con Regioni, Anci, Upi, e il partenariato economico sociale.

Complessivamente sono previsti interventi per 19 miliardi di euro che andranno a beneficio della crescita economica, occupazionale e di tutti i principali settori strategici selezionati in base ai criteri del REPowerEU relativi sia al raggiungimento degli obiettivi in ambito energetico, sia alla tempistica di realizzazione entro il 2026.

Attenzione particolare è dedicata all'obiettivo di ridurre la povertà energetica, attraverso il sostegno ad investimenti in efficienza negli edifici pubblici e privati.  

Sull'Ecobonus per edifici pubblici

Un gruppo di interventi del capitolo, per un importo di 4 miliardi di euro, riguarda il patrimonio pubblico e comprende due misure distinte, la prima indirizzata all'efficientamento energetico degli immobili pubblici (pubblica amministrazione, centri sportivi, edilizia residenziale pubblica, luoghi della cultura, ospedali, scuole/università, caserme) e degli edifici di culto. Su questa specifica misura sono previsti stanziamenti per 3,6 miliardi di euro, fondi tutti finalizzati all'efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico.

Sull'Ecobonus per edifici privati

Uno dei punti più qualificanti del Piano REPowerEU riguarda l'Ecobonus, dedicato espressamente alle abitazioni private. Attraverso lo strumento tradizionale della detrazione fiscale, ma con alcune importanti e sostanziali correzioni, la nuova misura del Piano andrà in supporto delle famiglie a basso reddito, in passato rimaste escluse dagli interventi di efficientamento delle abitazioni. La dotazione del provvedimento è di 4 miliardi di euro e si basa sulle consuete detrazioni fiscali, ma, a differenza del passato, con vincoli stingenti che le renderanno disponibili solo le fasce a basso reddito.

Sulla transizione energetica e impianti da fonti rinnovabili

Una delle questioni più delicate della transizione energetica è il rischio, per l'Italia e per l'Europa, di diventare dipendenti per componenti, attrezzature e materiali essenziali, come si è verificato in passato per i pannelli fotovoltaici o le batterie delle auto elettriche. A tale scopo è prevista una specifica misura dedicata alle filiere strategiche per le tecnologie a zero emissioni, con risorse di 2 miliardi di euro per sostenere investimenti per la produzione nelle catene del valore delle tecnologie e materie prime critiche.
Una proposta di riforma, anche questa del Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, riguarda l'adozione di un Testo unico per l’autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili che mira a semplificare e coordinare le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano, in particolare, i procedimenti amministrativi nel settore delle fonti energetiche rinnovabili.


Per i dettagli delle misure previste, occorrerà aspettare ancora un po'.